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venerdì 9 marzo 2007

Corteo pro-Dico o Family day? Ministri divisi.


ROMA — «Non sono manifestazioni contro il governo e dunque resta affidato alla sensibilità di ciascun ministro decidere se andare in piazza». Così Silvio Sircana, portavoce unico del governo Prodi, spiega la linea ufficiale dell'esecutivo per la kermesse di sabato in difesa dei diritti civili organizzata dalle associazioni gay e per quella in difesa della famiglia, che le associazioni cattoliche vogliono organizzare a fine mese. Nessun invito esplicito del premier a stare a casa, come invece avvenne a Vicenza, quando Prodi intimò a ministri e sottosegretari di astenersi dalla piazza? Così il governo sarà presente sia nella manifestazione «Diritti ora!» e al Family day, alla giornata pro-Dico e a quella anti-Dico. «Ufficialmente le due manifestazioni non sono anti- governative, sono a sostegno di un provvedimento del governo e delle politiche per la famiglia», argomenta Sircana. E poi dovesse spuntare un cartello contro Prodi? «Non cambia nulla».

IN PIAZZA — E così hanno annunciato che si faranno vedere domani a piazza Farnese a Roma Paolo Ferrero, ministro della Solidarietà sociale, e Alfonso Pecoraro Scanio, leader dei Verdi oltre che ministro dell'Ambiente, che interverrà al dibattito finale e che spiega: «Sarà un'iniziativa a sostegno di un testo del governo. Non è una manifestazione di protesta. Ci auguriamo che anche il Family day diventi una manifestazione a sostegno delle politiche per la famiglia del governo». A suo modo parteciperà anche la ministra delle Pari opportunità Barbara Pollastrini, che sarà in collegamento con la piazza da Milano. Mentre gli altri ministri diessini hanno scelto di non sfilare. Al Family day invece aderiscono — così hanno annunciato — il ministro Giuseppe Fioroni e il Guardasigilli Clemente Mastella. Ieri il forum delle associazioni cattoliche ha rinviato la decisione sulla convocazione della manifestazione: prima — hanno deciso ieri i responsabili delle associazioni — ci sarà un documento d'intenti, ma il Family day resta tra le «iniziative possibili». E i vescovi la «incoraggiano», ha spiegato ieri il segretario della Cei Giuseppe Betori: «Se i cattolici italiani pensano di poter dire ad alta voce qual è la loro visione della famiglia e ciò che a loro giudizio può offuscare tale visione, mi sembra dovuto da parte loro e incoraggiato da parte nostra».

SCONTRO — La partecipazione dei ministri ha già creato qualche tensione nel governo. È stato Clemente Mastella, a tenere alta la polemica: «Poiché vedo che i ministri del mio governo parteciperanno alla manifestazione di sabato — dice il Guardasigilli — mi sembra scontato che io partecipi a quella a sostegno delle politiche per la famiglia. Prima ero perplesso per una questione di correttezza istituzionale, ma vedo che altri vanno. Non vedo perché io non dovrei... È una sfida e alla fine vedremo chi la vincerà». Oltre ai ministri domani in piazza ci saranno anche sottosegretari come Paolo Cento e Luigi Manconi, leader di partito come Enrico Boselli, Marco Pannella e Oliviero Diliberto, deputati e senatori: «Sono più di cento le sottoscrizioni ad un appello rivolto ai deputati per l'adesione alla manifestazione», annuncia Franco Grillini presidente onorario dell'Arcigay.

POLITICI — Hanno aderito tra gli altri l'intero gruppo del rc, Verdi, Pdci, Rosa nel pugno. Ci saranno anche molti parlamentari diessini: sono annunciati Marina Sereni, Gavino Angius, Olga D'Antona, Luciano Violante e Carlo Leoni. Il sindaco di Roma Walter Veltroni ha dato il patrocinio del Comune ma non ci sarà il segretario della Quercia Piero Fassino, impegnato nei congressi del partito. Dalla Margherita è arrivata l'adesione di Natale D'Amico e di Pina Picierno, leader dei giovani. Sarà presente in piazza anche qualche rappresentante dell'opposizione. E c'è chi ha scelto come Giorgio La Malfa di scrivere agli organizzatori per annunciare che, pur non partecipando, voterà comunque i Dico. CORRIERE.IT
MIO COMMENTO: Questa è l'Italia........Paese schiavo da secoli dell'istituzione religiosa che governa alla pari coi vari governi reali che si succedono a Montecitorio.......Detta leggi, indica linee di comportamento ai politici cattolici, usa un quotidiano per dire ciò che approva e ciò che non approva della politica di governo e a volte arringa le folle dal balcone di San Pietro....

E ,in casi come questo, impedisce ad una legge di giustizia ed equità ,presente nella maggior parte dei Paesi civili mondiali, di prendere corpo.......CHE SCHIFO!!!

venerdì 2 marzo 2007

Coppie gay, è bufera contro Andreotti.


ROMA — Per l'ex senatore comunista Emanuele Macaluso «Giulio Andreotti è rimasto agli anni Sessanta: allora persino il matrimonio civile era considerato concubinato dalla Chiesa... Oggi non riesce a comprendere dove va la società». Il senatore a vita non nega: «Sono all'antica e le unioni le vedo solo tra un uomo e una donna». La polemica sui Dico divide ora il mondo politico tra omofobi e omofili. Non è più soltanto una battaglia ideologica sulla famiglia o uno scontro giuridico sulle tutele per le coppie non sposate.

A scatenare la bagarre sui gay è stato Giulio Andreotti che ha preso il testimone dello schieramento anti-Dico. Al «Messaggero» ieri ha evocato, tra battute degne del miglior Berlusconi («Noi abbiamo sudato lacrime e sangue per fare la riforma agraria e dare la terra ai contadini. Invece, oggi, vogliono dare il contadino al contadino»), anche il rischio che l'omosessualità porti anche alla pedofilia: «Ora capisco perché mia madre da ragazzino non voleva mandarmi al cinema. Temeva facessi brutti incontri, perfino in quel cinemetto in via dei Prefetti, dove ti davano anche la merenda».

Nel centrosinistra la replica è affidata all'ex presidente dell'Arcigay Franco Grillini («E' omofobo») e ai radicali. Per il resto, «per salvare il governo» dice Macaluso, nessuno attacca. «Non accetto che si finisca con l'equazione no ai Dico no ai gay - protesta Giulia Bongiorno, deputata di An, ma molto vicina ad Andreotti - Io sono per superare le discriminazioni e non ho pregiudiziali contro gli omosessuali, però penso che i Dico siano giuridicamente sbagliati perché servono solo a fare una battaglia ideologica». La pregiudiziale sui gay spacca anche l'Udc. Luca Volontè interviene per spiegare che «i fondatori della psicologia moderna descrivono l'omosessualità come patologia clinica», mentre Francesco D'Onofrio ritiene che la battaglia anti-Dico non debba essere basata sulla questione omosessuale: «Sono irritatissimo che passi l'equazione che i cattolici sono naturalmente omofobici e i laici filogay». CORRIERE.IT
MIO COMMENTO: Ma vi rendete conto come siamo conciati nel 2007 in Italia?.....

Un vecchio gobbone,mafioso e tangentista che ancora parla e vive come negli anni '50,schiavo del Vaticano e della sua nomenclatura peggiore,lui che doveva essere trattato come Craxi ed invece è ancora osannato da taluni ed è determinante per far cadere o confermare un Governo....

Altro che il Vaticano non c'entra niente nella crisi di Governo.......Potessero parlare i muri del Transatlantico chissà cosa direbbero......E l'altro cerebroleso che parla di "patologia clinica"?.......SENZA PAROLE!!!

giovedì 1 marzo 2007

Il Governo Prodi riparte dopo il voto di fiducia del Senato.


(ANSA) - ROMA, 28 FEB - 'Sono molto soddisfatto, adesso andiamo alla Camera. C'e' l'autosufficienza sotto tutti gli aspetti, anche senza senatori a vita'. Cosi' Prodi dopo il voto di fiducia al Senato. Il segretario Ds Fassino: 'l'unica maggioranza di governo possibile e' il centrosinistra. Non esistono alternative'. Per Cicchitto,Fi,'e' iniziata la fase 2 del governo, ma e' quella che precede il collasso finale'. E Mastella, Udeur: 'Il governo e' come la torre di Pisa, pende ma non cade'.
MIO COMMENTO: Siamo ripartiti,ma non dureremo molto......Semplice,molto semplice.......Troppe le questioni in cui la Maggioranza è divisa e che,prima o poi, verranno a galla........Per cui.......Speranze ridotte al lumicino........A meno che la voglia di non rivedere Berlusconi al Governo ci unisca per qualche annetto ancora........Certo la cosa non mi fa impazzire.......Ma meglio di niente......

venerdì 23 febbraio 2007

Crisi, i 12 punti del piano Prodi


1-Attenzione al Sud e impegno concreto verso il Mezzogiorno a partire dalla sicurezza


2-Riduzione significativa della spesa pubblica e della spesa legata alle attività politiche e istituzionali


3-Riordino del sistema previdenziale con particolare attenzione alle compatibilità finanziarie e privilegiando le pensioni basse e i giovani


4-Rilancio delle politiche a sostegno delle famiglie


5-Rapida soluzione della incompatibilità tra incarichi di governo e parlamentari, secondo le modalità concordate
6-Prosecuzione dell'azione di liberalizzazioni
7-Un programma per l'efficienza e la diversificazione delle fonti energetiche: fonti rinnovabili e localizzazione e realizzazione rigassificatori
8-Rispetto degli impegni internazionali e di pace
9-Impegno forte per cultura, scuola, università, ricerca e innovazione
10-Rapida attuazione del piano infrastrutturale (tav)
11-Il Portavoce del Presidente, al fine di dare maggiore coerenza alla comunicazione, assume il ruolo di Portavoce dell'Esecutivo
12-In coerenza con tale principio, per assicurare piena efficacia all'azione di Governo, al Presidente del Consiglio è riconosciuta l'autorità di esprimere in maniera unitaria la posizione del Governo stesso in caso di contrasto


MIO COMMENTO: Guarda caso in qs. 12 punti mancano i DICO.......Il Vaticano non c'entra niente in tutto qs. vero???.........Questo giusto per far capire il potere che ha la Chiesa,potere che mi fa vomitare se messo in relazione al Messaggio di Gesù Cristo riportato nei Vangeli........Quelli a tutto pensano tranne che a diffondere,spiegare e mettere in pratica tale Messaggio......

mercoledì 21 febbraio 2007

Prodi si dimette, nuove consultazioni




ROMA - La politica estera del governo non supera la prova del Senato. L'assemblea di Palazzo Madama ha respinto la mozione dell'Ulivo che chiedeva di approvare la relazione con cui il vicepremier Massimo D'Alema ha illustrato la strategia internazionale dell'esecutivo. Una strategia che il ministro degli Esteri aveva voluto inquadrare nella «tradizione italiana repubblicana», nel «programma dell'Unione votato dagli elettori», negli «interessi strategici del nostro Paese». Una strategia che vede uno dei propri capisaldi nella missione in Afghanistan, dove è importante continuare a restare «perché solo stando lì si può contribuire a lavorare per la pace». Ma proprio questa strategia non ha superato il giudizio dell'Aula: i voti favorevoli al testo illustrato da D'Alema sono stati 158, quelli contrari 136. A cui si aggiungono i 24 astenuti, che al Senato contano di fatto come dei no. Non è stata dunque raggiunta la maggioranza richiesta di 160 voti. Decisivi per la debacle i voti mancati all'appello da parte di alcuni «dissidenti» e senatori a vita. In serata il premier, Romano Prodi, si è recato al Quirinale per «rimettere il mandato». Corriere.it

MIO COMMENTO: Per l'ennesima volta la Sinistra Italiana,di cui mi onoro di fare parte,ha buttato un'occasione Storica per governare il Paese.....


Purtroppo la Sinistra Italiana,a differenza di molti altri Paesi Mondiali,è schiava di tutti quei Partiti fuori dalla Storia che si rifanno ancora oggi al Comunismo e che poco hanno a che fare con la capacità,che dev'essere dovere,onore ed onere,di governare una Nazione.....


Oltre alla struttura ed alle idee di questi partiti che sono indispensabili per avere la Maggioranza e governare,pesa sulla Sinistra il comportamento individuale di personaggi interni a questi Partiti che fanno parte di tutte le varie associazioni No-global,Disobbedienti,Pacifisti e marciume vario.....Insomma i vari Agnoletto,Casarini,Caruso e company.........Gente da prendere a calci nel culo dalla mattina alla sera......


L'idea di Sinistra che ho io poco c'entra con qs. gente.......E' incline ai vari D'Alema,Amato,Fassino,Veltroni,Bersani......Insomma tutti coloro che hanno capito che nel 2000 la Sinistra DEVE essere forza di governo e riformismo....... Una coalizione politica che stà all'interno della politica e non fuori da essa........


Non credevo molto in qs. coalizione così variegata e strambalata,ma la cosa che CI univa era liberarci da Berlusconi dopo 5 anni di vergognoso Governo della Destra......Certo i presupposti non erano buoni;mai si è riuscito a governare un Paese quando ci si è uniti solo per l'odio verso un rivale,più che per un programma largamente condiviso..........Pensavo però che,dopo la pessima esperienza del '98,sarebbero stati accorti nel non ricadere in un errore simile........Invece niente;eccoci qui a riconsegnare il Paese nelle mani di quel fuorilegge e della Destra tutta.........UNA VERGOGNA!!!.......


Hanno disatteso la fiducia ed il voto di noi elettori........Se me li trovassi davanti stasera li prenderei a calci nella palle.....BASTARDI!!!


Ora vedremo se si potranno sistemare i cocci in extremis,ma io preferirei andare a votare e vedere la vittoria plebiscitaria di Berlusconi.......Cioè quello che vuole tutta qs. gentaglia!!!.......

GLI INGLESI SI RITIRANO DALL'IRAQ.


"Gli Usa sono grati alla Gran Bretagna per il contributo dato in Iraq, e condividiamo la volontà di consegnare progressivamente alle forze irachene il controllo del territorio". Con queste parole il portavoce della Casa Bianca, Gordon Johndroe, ha confermato che Tony Blair ha informato Bush dell'intenzione di iniziare a ritirare le truppe dall'Iraq. Gli Usa - ha detto Johndroe - non hanno l'intenzione di fare lo stesso.

Come ha indicato la Cnn, Bush e Blair si sono parlati per telefono e la decisione di rendere pubblica la notizia è stata presa dopo che l'informazione è stata rivelata da "The Sun". Il portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Gordon Johndroe ha confermato che gli Usa non hanno l'intenzione di fare una mossa analoga, ricordando che il presidente Bush ha recentemente deciso di inviare oltre 20mila militari supplementari in Iraq, soprattutto nei pressi della capitale Baghdad. TGCOM
MIO COMMENTO: Era ora che qualcuno iniziasse ad usare il cervello.....Visto che era impossibile lo facesse prima Bush,allora benvenga la scelta di Blair.......Speriamo sia una scelta definitiva e rapida e che l'Italia faccia velocemente la stessa mossa......E per porre fine definitivamente a questa occupazione illegittima di un territorio straniero,che arrivi presto la fine del mandato di Bush e che gli Americani capiscano che devono voltare definitivamente pagina.....Serve un DEMOCRATICO alla Casa Bianca!.....