giovedì 1 marzo 2007

Addio Tosatti, grande opinionista.


Giorgio Tosatti, decano del giornalismo sportivo italiano, si è spento a Pavia all'età di 69 anni. L'ex direttore del 'Corriere dello Sport' era stato sottoposto a un trapianto di cuore, nel nosocomio della città lombarda, lo scorso 11 ottobre, ma aveva subito un nuovo ricovero per complicazioni. Il giornalista ha collaborato con Mediaset e con la Rai, oltre ad essere stato presidente dell'Unione Stampa Sportiva Italiana.

Una vita spesa per il calcio, segnata dallo sport della pedata, fin dall'infanzia. Proprio quel pallone gli tolse l'affetto più caro, il padre Renato, morto a Superga insieme al Grande Torino. Era il 4 maggio 1949 e Giorgio Tosatti aveva undici anni. Da lì, da quel lutto, fu solo calcio.
La carriera del giornalista genovese è stata brillante, sia per ciò che concerne la carta stampata che per quanto riguarda l'era televisiva. Per anni fu direttore del 'Corriere dello Sport - Stadio', poi opinionista, pacato in un mondo fin troppo rumoroso, sia per Mediaset che per la Rai. Un uomo che non ha mai amato il sensazionalismo o gli strilli di quell'universo, vicino e al tempo stesso lontano, dal gioco del calcio. Una predilezione per il ragionamento, spesso ancorato a statistiche e numeri chiamati a supporto, ma slegato dalla faziosità spesso evidenziata anche da chi non dovrebbe mai metterla in mostra.

Oltre il lavoro da giornalista, in sè e per sè, Tosatti è stato il curatore di un noto almanacco calcistico e presidente dell'Unione Stampa Sportiva Italiana (USSI). L'11 ottobre dell'anno da poco passato, era stato sottoposto a un trapianto di cuore presso una clinica di Pavia, ma l'intervento non aveva risolto completamente i problemi cardiaci da cui era afflitto. Ricoverato nuovamente, si è spento mercoledì pomeriggio, proprio mentre il calcio italiano era in campo per il turno infrasettimanale, all'età di 69 anni. TGCOM
MIO COMMENTO: Mi dispiace molto.....Non che abbia sempre condiviso quello che diceva ed il modo in cui lo diceva........Mi ricordo ,ad esempio, che negli anni in cui lavorò per Mediaset il suo attaccare pesantemente la Juve era costante.......

Poi,passato in RAI, le cose cambiarono......Di certo ne ho sempre apprezzato lo stile ed i modi pacati.......Che dovrebbero far riflettere molti suoi colleghi.......

Scandaloso il modo in cui è stato trattato da alcuni colleghi quando,dopo l'esplosione di Calciopoli, con annesse sue telefonate a Moggi, è stato attaccato come un criminale.........Tutti colleghi invidiosi della sua fama e del fatto che le sue parole contassero nel Mondo del calcio.......Questi stessi colleghi,ora tutti in video, telefoneranno un giono sì e l'altro pure a Moratti.......Ma quelle telefonate non vengono intercettate vero?.........

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