ROMA — Sanremo, Teatro Ariston, martedì 27 febbraio ore 21: si alza il sipario e tutti i cantanti in gara sono schierati sul palco. Al centro Michael Jackson che canta con loro «We are the world», la canzone simbolo della solidarietà verso i poveri del terzo mondo. Era questo in buona sostanza il progetto segreto (e fallito) di Pippo Baudo per il festival che va a incominciare fra meno di una settimana.
I tentativi di portare la discussa popstar a Sanremo sono cominciati mesi fa. Ci è voluto quasi un mese solo per capire con esattezza chi fosse in questo momento l’agente dell’artista che cambia in continuazione agenzie e procuratori. La sua agente di Washington, miss Raymund era entusiasta: «Michael vuol cantare dal vivo,mapoiché non è sicurissimo della sua voce preferisce una esibizione corale». Una disponibilità aiutata dal fatto di promettere a Jackson una sorta di premio alla carriera. La richiesta iniziale di Jackson era di venire a Sanremo ma senza cantare. Ipotesi che la Rai ha scartato subito: Sanremo è il festival della canzone.
Contrariamente alle aspettative anche il costo dell’operazione non era proibitivo: fra i 300 e i 380 mila euro di cui gran parte di spese vive. Praticamente un Jackson in saldo. A favore del buon esito della trattativa giocava anche la volontà dell’artista di riprendere i contatti col pubblico europeo da tempo trascurato, di recuperare la figuraccia fatta a Londra (stonatura e fischi) e di dare una rinfrescata alla sua immagine dopo i noti scandali legati a presunte molestie a giovani fans (in tribunale è stato assolto). La rinuncia di Jackson è arrivata alle 23 ora italiana. «Sarò lieto di venire nella prossima edizione quando avrò pronto il mio nuovo album e avrò messo a punto il nuovo tour mondiale del 2008 — ha detto Jackson per bocca della sua manager —. Sanremo è una manifestazione troppo importante e non voglio arrivare impreparato ».
L’artista era reduce da un lungo soggiorno a Las Vegas (dove ha appena firmato un contratto miliardario con il magnate Jack Wishna per una serie di spettacoli a fine anno). Il nodo degli ospiti stranieri supercostosi è da anni un problema al Festival di Sanremo, quest’anno complicato dalle restrizioni imposte dalla finanziaria sugli esborsi massimi degli Enti riconducibili allo Stato come la Rai. Per gli amanti della canzone italiana non sembrano fondamentali, ma gli sponsor e i pubblicitari invece sono di parere opposto. È tuttavia in arrivo una circolare interpretativa del ministroNicolais che dovrebbe consentire alla Rai di poter agire sui compensi con una certa libertà legata alle esigenze di mercato. Baudo quest’anno sembra più orientato verso gli ospiti musicali. E la serie doveva essere appunto aperta da Michael Jackson.
Mario Luzzatto Fegiz
I tentativi di portare la discussa popstar a Sanremo sono cominciati mesi fa. Ci è voluto quasi un mese solo per capire con esattezza chi fosse in questo momento l’agente dell’artista che cambia in continuazione agenzie e procuratori. La sua agente di Washington, miss Raymund era entusiasta: «Michael vuol cantare dal vivo,mapoiché non è sicurissimo della sua voce preferisce una esibizione corale». Una disponibilità aiutata dal fatto di promettere a Jackson una sorta di premio alla carriera. La richiesta iniziale di Jackson era di venire a Sanremo ma senza cantare. Ipotesi che la Rai ha scartato subito: Sanremo è il festival della canzone.
Contrariamente alle aspettative anche il costo dell’operazione non era proibitivo: fra i 300 e i 380 mila euro di cui gran parte di spese vive. Praticamente un Jackson in saldo. A favore del buon esito della trattativa giocava anche la volontà dell’artista di riprendere i contatti col pubblico europeo da tempo trascurato, di recuperare la figuraccia fatta a Londra (stonatura e fischi) e di dare una rinfrescata alla sua immagine dopo i noti scandali legati a presunte molestie a giovani fans (in tribunale è stato assolto). La rinuncia di Jackson è arrivata alle 23 ora italiana. «Sarò lieto di venire nella prossima edizione quando avrò pronto il mio nuovo album e avrò messo a punto il nuovo tour mondiale del 2008 — ha detto Jackson per bocca della sua manager —. Sanremo è una manifestazione troppo importante e non voglio arrivare impreparato ».
L’artista era reduce da un lungo soggiorno a Las Vegas (dove ha appena firmato un contratto miliardario con il magnate Jack Wishna per una serie di spettacoli a fine anno). Il nodo degli ospiti stranieri supercostosi è da anni un problema al Festival di Sanremo, quest’anno complicato dalle restrizioni imposte dalla finanziaria sugli esborsi massimi degli Enti riconducibili allo Stato come la Rai. Per gli amanti della canzone italiana non sembrano fondamentali, ma gli sponsor e i pubblicitari invece sono di parere opposto. È tuttavia in arrivo una circolare interpretativa del ministroNicolais che dovrebbe consentire alla Rai di poter agire sui compensi con una certa libertà legata alle esigenze di mercato. Baudo quest’anno sembra più orientato verso gli ospiti musicali. E la serie doveva essere appunto aperta da Michael Jackson.
Mario Luzzatto Fegiz
MIO COMMENTO: Come avevo già detto meglio così.......Venire al Festival per fare una comparsata senza cantare sarebbe stata cosa poco bella e lo avrebbe esposto a numerose critiche....MJ non si esibisce dal 2002 e dal vivo dal 2001,immagino abbia problemi e paure.....Oltre a quello non ha niente pronto di nuovo a livello musicale,per cui dovrebbe fare la solita esibizione riciclata dal passato (in qs. caso Fegiz dice WE ARE THE WORLD),come già fatto ai World Music Awards di metà Novembre a Londra....
Meglio concentrarsi sul nuovo album e ,a quanto si dice nell'articolo,ma la vedo difficile,sul nuovo tour Mondiale che dovrebbe tenersi nel 2008......Vedremo......
P.S. Errata Corrige nell'articolo di quel rincoglionito patentato che è ormai Fegiz........La Manager di Michael,una donna,non si chiama Raymund come lui ha scritto,ma Raymone Bain........ (pessima Manager tra l'altro!)......
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